Secondo appuntamento del ciclo di concerti “Suoni trasfigurati” nato dalla collaborazione tra Serate Musicali e Fondazione Pasquale Battista, organizzato in alcuni dei più nuovi Musei milanesi.
Sabato 6 aprile, alle ore 18.00, teatro di una inusitata performance, sarà il nuovissimo ADI – Museo del Compasso d’Oro.
“Sintesi futuriste / dialoghi elettronici”
E’ il titolo del concerto di Pier Francesco Forlenza con MLORK, Ensemble di Musica Elettronica del Conservatorio di Milano. Forlenza abbandona questa volta i “suoi” romantici per esplorare le potenzialità del dialogo tra pianoforte e musica elettronica, misurandosi con la fase simbolista di Claude Debussy e anche con due composizioni iconiche di Erik Satie, le cui incursioni nel mondo dell’arte, del surrealismo e del futurismo in particolare, costituiscono la cifra della sua originale e discussa personalità, che si ritrova nelle sue composizioni musicali. Nessun luogo è più adatto del Museo della Collezione storica del Compasso d’Oro, ricavato in un ex deposito dei tram su progetto dello studio Migliore Servetto come “museo narrante”, per ospitare questo concerto e le Esplorazioni Microtonali.
I nuovi orizzonti del Suono, di Our Past Microtonal Love, un’esperienza esplorativa di viaggio sonoro attraverso territori sonori sconosciuti.
In questo concerto ci immergiamo in un viaggio sonoro che attraversa epoche e stili, dal fascino sognante dell’impressionismo francese di fine Ottocento ai confini esplorativi della musica contemporanea, con la pratica della manipolazione elettroacustica dei suoni in tempo reale.
La selezione meticolosa e raffinata dei brani proposti offre una finestra unica sulle evoluzioni musicali del pianoforte, strumento che per secoli ha riflettuto le mutevoli esigenze espressive della società. Claude Debussy ed Erik Satie, elementi centrali di questo programma, rappresentano due pilastri fondamentali dell’innovazione musicale. Debussy ci conduce in un mondo dove il suono diventa colore, pennellata, impressione. L’acqua, la luce, l’aria diventano elementi tangibili nelle sue composizioni, anticipando le tendenze del XX secolo verso un’arte che trascende i confini del reale. L’uso innovativo della tonalità e della struttura formale apre nuove strade espressive, liberando la musica dai vincoli tradizionali. Parallelamente, Erik Satie ci introduce in un universo di meditazione e introspezione. La sua musica, essenziale e priva di artifici, prelude al minimalismo e alla musica ambient, influenzando profondamente i compositori successivi.
Satie sfida le convenzioni del suo tempo attraverso le sue composizioni e le sue eccentriche annotazioni musicali, che invitano l’interprete a una dimensione di ascolto ed esecuzione radicalmente nuova. La seconda parte del concerto è un vero e proprio dialogo che ci proietta direttamente in una dimensione futuristica.
“Esplorando uno spazio timbrico per pianoforte e live Electronics” rappresenta la continua evoluzione ed esplorazione della musica nell’era post-digitale, per mezzo dell’intersezione tra suono acustico ed elettronico. In questo contesto, il pianoforte non è più solo uno strumento musicale, ma diviene un mezzo per indagare nuovi paesaggi sonori, dimostrando come la tecnologia possa espandere le possibilità espressive del pensiero musicale. Il programma celebra il passato, sottolineando al contempo l’importanza dell’innovazione e della sperimentazione. È un promemoria potente di come la musica, nel suo evolversi, continui a riflettere e plasmare la nostra comprensione del mondo.
