Il 5 marzo 2024 è stato inaugurato ufficialmente il 55° Anno Accademico dell’Università IULM. La cerimonia è stata aperta dalla relazione del Rettore, professor Gianni Canova, cui sono seguiti i saluti del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, gli interventi del Presidente del Consiglio di Amministrazione, professor Giovanni Puglisi, del rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, Ludovico Caprioli e del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Presenti in Auditorium anche 15 consoli – tra cui i rappresentanti dell’India, sul Sudafrica, del Marocco, del Messico e della Croazia – che attestano la crescente attenzione all’internazionalizzazione dell’Ateneo.
Viviamo in un tempo in cui dobbiamo ricominciare a prenderci cura delle parole” perché “sono organismi fragili e sensibili, creature generose, che si rendono disponibili a chiunque le voglia usare. Anche a chi le usa a sproposito. Sempre più spesso assistiamo a una frattura fra le parole e le cose.
Professor Gianni Canova, rettore dell’università IULM
Così come ha ripercorso, negli anni in cui ha guidato l’Ateneo, l’innovazione che ha introdotto, quella della Word of the Year, la parola dell’anno, che, alla fine del 2019, la maggioranza della comunità accademica ha votato scegliendo Confine, quasi a profetizzare quello che sarebbe accaduto di lì a poco con il confinamento dovuto alla pandemia. Poi ci sono state Attesa, Ironia, Rischio e, in questo ultimo anno di mandato rettorale, il professor Canova si è preso la libertà di scegliere la parola dell’anno, Avventura, “intesa in senso etimologico come proiezione su ciò che ancora non è ma potrebbe essere. Come attenzione perenne a ciò che sta per accadere”.
Al dilagare del demone della facilità, quello che ti lusinga facendoti credere che puoi ottenere tutto senza sforzo, senza impegno, senza fatica, alla IULM coltiviamo un’idea di Università come grande laboratorio della giovinezza, luogo di esperimenti e di ipotesi, di tentativi e di visioni, di raffinamenti linguistici e concettuali, di sfide e di passioni. Un’idea di Università come avventura del sapere, come viaggio tra le parole e i linguaggi della comunicazione.
Professor Gianni Canova, rettore dell’università IULM
Nel bilancio che si traccia a ogni inaugurazione di Anno Accademico, il Rettore ha detto che l’Università IULM negli ultimi sei anni ha segnato un incremento del 20%: nell’anno accademico 2018/19 si contavano circa 5.300 studenti iscritti, oggi, nel 2023/24 sono circa 7.500.
Nuovi corsi di studio
Tra le novità che si affacceranno alla IULM nel prossimo anno accademico 2024/25 ci saranno due nuovi corsi magistrali, entrambi in lingua inglese: Marketing, Consumption and Communication e Fashion Communication and Luxury Strategies, che andranno a rafforzare l’offerta formativa internazionale dell’Ateneo.
Dopo il successo di Fondamenta, 12 lezioni che hanno contribuito a mettere a fuoco la nostra eredità storica, ovvero capire chi siamo stati per comprendere chi siamo, saranno disponibili 15 lezioni con il percorso Fondamenta II: aperto alla cittadinanza e rivolto agli studenti IULM. Saranno lezioni di riconosciuti esperti su alcune grandi personalità della storia e della storia delle idee. Da Cicerone e l’arte oratoria a San Benedetto e il monachesimo. Da Giovanna d’Arco e la leadership a Leon Battista Alberti e l’architettura moderna, fino a Maria Montessori e la pedagogia moderna e a Walt Disney e il cinema d’animazione.
Sono ancora due i punti importanti affrontati dal Rettore Canova: il Museo diffuso della Comunicazione di cui è stata inaugurata la prima tappa a ottobre 2023 e che man mano continua a ingrandirsi all’interno del Campus. La prossima tappa sarà inaugurata a metà aprile, in concomitanza con la Settimana del Design. E, sempre a proposito del Campus, un nuovo edificio che nascerà su un’area acquisita in via Russoli, che si ingloba naturalmente nella già esistente architettura universitaria. Il nuovo edificio è stato progettato dallo Studio Cino Zucchi Architetti che ha creato “un edificio in grado di dialogare con le architetture preesistenti – ha dichiarato il professor Canova – andando a rafforzare il processo di rigenerazione urbana iniziato in questo quartiere della periferia milanese e che al tempo stesso possa regalare a Milano un nuovo edificio capace di comunicare”.
Master ad honorem a Bruno Bozzetto
La cerimonia è stata l’occasione per conferire il Master ad honorem in Arti del racconto a Bruno Bozzetto, uno dei Cartoonist più eclettici e influenti di ieri e di oggi e che ha festeggiato 86 anni lo scorso 3 marzo.
Animatore, disegnatore e regista, ma anche produttore, scrittore, sceneggiatore, montatore e musicista, dagli anni Sessanta a oggi Bruno Bozzetto ha realizzato oltre trecento film che gli sono valsi 130 riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio Winsor McCay, cinque Nastri d’argento, un Orso d’oro al Festival di Berlino e una nomination all’Oscar (per il corto Cavallette).
A metà degli anni Sessanta – dopo i tentativi pionieristici effettuati dell’immediato dopoguerra da Nino Pagot e Anton Gino Domeneghini – Bozzetto è stato il primo a realizzare e produrre in Italia un lungometraggio in animazione, West and Soda (1965), cui sono seguiti Vip mio fratello Superuomo(1968) e, nel 1976, Allegro ma non troppo, considerato da molti un omaggio ma anche una risposta italiana al capolavoro di Walt Disney Fantasia.
Nella motivazione del conferimento del Master ad honorem si legge: “Attento e arguto osservatore degli esseri umani, dei loro comportamenti e delle loro contraddizioni, lucido interprete delle dinamiche e delle trasformazioni sociali, capace di humour tagliente, di ironia sottile ma anche di fervida e poetica fantasia, Bruno Bozzetto ha usato il linguaggio dell’animazione per raccontare il mondo e restituircelo in forma di immagine. Con il suo lavoro, il cinema d’animazione italiano è diventato adulto e si è fatto apprezzare in tutto il mondo, tanto che molti dei talenti più visionari dell’animazione mondiale, a cominciare da John Lasseter e dai disegnatori della Pixar, lo considerano un Maestro. La stessa figlia di Disney, Diane, nel 2013 ha voluto dedicargli una prestigiosa mostra al Walt Disney Family Museum di San Francisco. Rispetto ai canoni tradizionali, Bozzetto ha esplorato tecniche del racconto sempre segnate da tratti di evidente innovazione, sperimentando forme brevi, rovesciamenti inattesi del punto di vista e fulminee connessioni analogiche nello sviluppo narrativo”.
È stato proiettato in sala il nuovo cortometraggio autorale Sapiens?, ideato da Bruno Bozzetto e prodotto da Studio Bozzetto in collaborazione con Rai Kids. Il corto è in animazione 2D/3D CGI: sulle note di musiche di Beethoven, Chopin e di Verdi si susseguono tre storie che hanno come protagonista l’uomo e il suo comportamento verso la natura e la società, in particolare i suoi atteggiamenti di violenza e intolleranza nei confronti del diverso.
