L’istituzione del Giorno del Ricordo, avvenuta con legge 92 del 30 marzo 2004, ha portato alla dignità di capitolo di Storia Nazionale la tragedia del popolo giuliano-dalmata, di tutte le vittime delle Foibe e dell’esodo che ne fu drammatica conseguenza.
La storia, purtroppo anche quella più recente, ha dimostrato che imparare ciò che insegna il passato può aiutare la nostra società a progredire.
Nelle Foibe furono gettati maestri di scuola, impiegati, carabinieri, medici, artigiani, operai, imprenditori… tutti, purché italiani o avversi alla nuova dittatura.
I nomi di Norma Cossetto o di don Francesco Bonifacio riecheggiano ancora oggi, ricordati con commozione, ma non siano pronunciati invano.
Ricordare è fondamentale per non dimenticare mai le sofferenze inflitte alle persone e alle famiglie durante le foibe, l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati, e il conseguente periodo di esilio e dispersione. È nostro dovere mantenere viva la memoria di coloro che hanno subito queste ingiustizie, onorandone il sacrificio e assicurando che tali eventi non abbiano mai a ripetersi.
Il Giorno del Ricordo invita anche a riaffermare i valori fondamentali della pace, della tolleranza e della solidarietà, promuovendo la comprensione e la riconciliazione tra i popoli. È attraverso l’educazione e la consapevolezza che possiamo costruire un futuro migliore, basato sul rispetto reciproco e sulla convivenza pacifica.
Domenica 18 febbraio l’Amministrazione Comunale di Colturano ha deciso di organizzare alcuni momenti di riflessione a celebrazione del 20mo anniversario dell’istituzione del Giorno del Ricordo.
Al mattino alle ore 10 verrà aperta, nei locali della Biblioteca Comunale, una mostra fotografica sul tema de “Le opere pubbliche e sociali realizzate in Istria tra il 1933 ed il 1937”. L’esposizione resterà aperta fino alle ore 18.
Alle ore 16, poi, il Vicedirettore di 7 Giorni Giulio Carnevale Bonino modererà un dibattito pubblico durante il quale interverranno Matteo Gherghetta, esule e consigliere dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, ed Antonio Cuti, curatore della mostra fotografica.
Uniti nel ricordo, possiamo guardare avanti con speranza, lavorando insieme per un mondo più giusto e solidale per le generazioni future.
Per questo motivo invito ciascuno di Voi a partecipare all’evento organizzato per il 18 febbraio.
