Anche i fumetti e le graphic novel, oltre a libri, film e documentari, affrontano il tema dell’Olocausto? “Il fumetto è forse il genere letterario che meglio si adatta a una tematica così complessa e sfaccettata. Non solo perché si tratta di un genere nerrativo democratico, ma soprattutto perché adotta un linguaggio ibrido: la combinazione di testo e immagini rivelano e condensano significati multipli.”
Questo è quello che dimostra Serena Romano nel suo libro “Dov’era l’uomo ad Auschwitz”, un’analisi nuova e approfondita delle rappresentazioni dell’Olocausto che emergono dai più conosciuti fumetti e graphic novel.
Serena Romano, nata in provincia di Milano nel 1989, scopre la graphic novel Maus durante la stesura della tesi di laurea. Riconoscendo nel fumetto un mezzo democratico in grado di descrivere alle nuove generazioni gli orrori della guerra, approfondisce, in questo suo primo saggio, l’epoca storica e il vissuto interiore mediante l’analisi delle tavole illustrate.
La presentazione del suo libro è giovedì 25 gennaio alle 21 in Villa Mylius alle 21.
La serata fa parte delle iniziative che il Comune di Sesto organizza per il Giorno della Memoria 2024.
