Il mercato automobilistico sta affrontando una serie di sfide dal 2023, con un aumento delle immatricolazioni del 19,1% rispetto all’anno precedente, ma ancora lontane dai numeri pre-pandemici. Nel quadriennio passato, il settore ha perso circa 2 milioni di vendite, evidenziando una certa instabilità.
Il mercato non sta premiando l’elettrico ricaricabile. E questo nonostante gli ultimi anni siano stati caratterizzati dalla forte spinta alle vendite di auto elettriche, da parte dell’Europa, delle case automobilistiche e delle istituzioni; spinta che non ha tuttavia ottenuto gli effetti previsti.
Siamo fiduciosi che una più attenta valutazione di tutte queste implicazioni porterà, dopo il rinnovo del Parlamento europeo, ad una visione più aderente alla realtà che all’ideologia” osserva Buongiardino. “Di fronte alla prospettiva del tutto elettrico subito, con lo stop alle immatricolazioni di autoveicoli endotermici nel 2035, sono già numerose le richieste di allungamento del termine, o di focalizzare non già la scelta di un’unica tipologia di mobilità (elettrica) bensì di eliminare l’impronta carbonica dei carburanti
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione Confcommercio
Un aspetto interessante è la difficoltà che sta attraversando il settore delle auto elettriche ricaricabili. A dicembre 2023, numerosi concessionari si trovavano con migliaia di veicoli elettrici invenduti nei loro stock. Nel panorama delle immatricolazioni vendute, le vetture completamente elettriche (BEV) rappresentano solo il 4,2%, mentre le ibride (HEV) hanno raggiunto un più consistente 36,2%. Le ibride plug-in si sono attestate su percentuali simili alle BEV.
D’altronde – prosegue Buongiardino – si sono affacciati sul mercato carburanti come l’idrogeno, i carburanti sintetici, ma soprattutto per quanto ci riguarda come Paese, il biocarburante, ottenuto da prodotti vegetali di scarto, che permetteranno di alimentare ed immatricolare anche oltre l’attuale limite i motori endotermici. Una maggiore comprensione dei problemi tende, inoltre, a valutare gli effetti delle emissioni durante tutto il ciclo di vita delle vetture, dalla fabbricazione allo smaltimento, facendo propendere ancora per le vetture endotermiche, senza dimenticare che il maggior fabbisogno di elettricità, se non coperto da fonti rinnovabili, incentiva l’uso del petrolio e derivati e persino del carbone, spostando la fonte di inquinamento dallo scarico dell’auto a quello delle centrali elettriche.
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione Confcommercio
Ad ostacolare la vendita di auto elettriche è innanzitutto il prezzo, non alla portata del consumatore italiano medio, ma anche le incertezze legate ad una tecnologia, relativa alle batterie, che si percepisce ancora non allo stadio ottimale. Poi incidono anche le scarse infrastrutture di ricarica e, più in generale, le preoccupazioni legate all’autonomia limitata nei viaggi.
Il vento sta cambiando. Anche la Germania, che pure è stata determinante in Europa nella scelta dell’elettrico e che ha stanziato generosi contributi agli utenti per incentivare l’acquisto di vetture elettriche, ha già deciso di eliminare queste incentivazioni, senza le quali, come già dimostrato, l’elettrico non cresce. Ma anche le case automobilistiche che avevano scelto di orientare la produzione sull’elettrico sono in fase di ripensamento: se da un lato hanno compensato le minori vendite con l’aumento dei prezzi e della profittabilità, ora sono alle prese con disponibilità di vetture elettriche prodotte, ma invendute, in stock presso i concessionari. Parallelamente, come conseguenza, il mercato dell’usato, che rappresenta, oggi, oltre tre volte per dimensione quello del nuovo, è cresciuto non solo di volume, ma anche di valore pro-capite. Si sta realizzando così quello che in gergo viene definito “effetto Cuba”, ovvero i tempi di ricambio del parco auto si sono allungati e l’età media è aumentata, a scapito della sicurezza e dell’ambiente.
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione Confcommercio
Il 2024 si apre con la previsione di nuovi stanziamenti a favore della mobilità sostenibile. Un budget di 360 milioni, residuo dall’incentivazione precedente, è stato reso disponibile, sebbene ci siano stati scarsi segnali di richiesta sul mercato per l’acquisto di auto elettriche. La sfida ora è riuscire a stimolare la domanda e accelerare l’adozione delle vetture elettriche.
