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Stadio a San Donato, lettera aperta ai cittadini

2 Ottobre 2023
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Luca Vassallo, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, Matteo Fantinelli consigliere comunale di Fratelli d’Italia e Matteo Gazzola coordinatore provinciale Lega Giovani intervengono con una lettera aperta alla cittadinanza sulla vicenda legata allo stadio di San Donato.

Cari Cittadini, la notizia ormai circola da diversi mesi e finalmente, con la presentazione del progetto da parte del Milan al Comune di San Donato, le voci sono diventate realtà. La società rossonera ha presentato un progetto per la costruzione di uno stadio a due anelli da 70.000 posti con annesso comparto commerciale, nell’area denominata San Francesco, al di là del raccordo autostradale e della linea ferroviaria. In questa fase la responsabilità, la concretezza e il pragmatismo devono essere superiori a qualsiasi forma di ideologia. Da giovani protagonisti della vita politica della nostra città non possiamo esimerci dall’esprimere le nostre idee in merito a un progetto così determinante per il futuro di San Donato Milanese. È sotto gli occhi di tutti come la nostra cittadina stia sempre più abbandonando la sua vocazione terziaria. Con il trasferimento già avvenuto di Saipem e, a breve, quello di Snam e Unipol, San Donato sembra aver perso la sua attrattività verso le grandi aziende che preferiscono investire su Milano. Non è così per l’AC Milan che, dopo aver rincorso la burocrazia meneghina e l’indecisione del Sindaco Sala, ha optato per costruire nella nostra città il più grande e moderno stadio di proprietà in Italia. Uno spazio non solo dedicato alle partite di calcio ma anche all’intrattenimento con eventi e concerti. Le preoccupazioni per un’opera così imponente sono del tutto legittime e le abbiamo anche noi, ma rifiutiamo l’ideologismo del partito del NO a prescindere, mentre preferiamo un approccio pragmatico e concreto nel valutare le opportunità, insieme ai possibili rischi, che questo progetto può offrire alla nostra città. Spendendo due parole sul fronte del NO, capitanato dal Partito Democratico, è lecito ritenere che questi ultimi non avrebbero avuto la stessa risolutezza se fossero stati loro al governo di San Donato. A sostegno di questa affermazione è bene ricordare che su quell’area era già previsto, e avallato proprio dal PD, il progetto SportLifeCity con l’edificazione di un palazzetto da 20.000 posti (108.000 mq di superficie lorda proprio come questo nuovo progetto). Così come è bene ricordare che già 10 anni fa la giunta Checchi era aperta al dialogo con l’Inter per l’edificazione di uno stadio su quella stessa area. Nemmeno dimentichiamo che è grazie alla negligenza di Sala e ai pasticci interni al PD milanese se oggi a San Donato si parla dello stadio del Milan. Traffico, inquinamento e sicurezza sono tematiche cruciali e siamo perfettamente consapevoli che saranno sfide impegnative da affrontare. Impegnative sì, ma impossibili no e chi rifiuta anche solo di leggere il progetto in nome di queste commette un errore. Il tema cruciale è capire quali investimenti, quali incarichi e quali rassicurazioni la società A.C. Milan può proporre su questi temi e, eventualmente, quali proposte l’Amministrazione è disposta a presentare nel corso del dialogo. È chiaro che questo progetto di rilevanza sovraccomunale non può, e non deve, gravare sulla vivibilità dei nostri quartieri residenziali. Su questo punto ci auguriamo che la posizione della società AC Milan sia affine alla nostra. In merito a questo tema è da notare che la società ha già proposto di rivedere la mobilità attorno all’opera, attraverso soluzioni che non interessino unicamente l’area dello stadio, ma che coinvolgano tutta San Donato, anche al fine di favorirne l’integrazione con il capoluogo lombardo. In particolare ponti ciclabili da San Donato, pista ciclabile da Rogoredo ma anche un nuovo svincolo autostradale, la riqualificazione della Stazione Ferroviaria e il ripristino del tratto della S1 sono tutte soluzioni imprescindibili per offrire diverse opzioni a tifosi e spettatori. E, ancora, ci aspettiamo che quest’opera possa offrire finalmente l’occasione per accelerare sul rafforzamento della linea ferroviaria S12, del prolungamento della metropolitana M3 e per una vera soluzione di collegamento con l’aeroporto di Linate. Lo stadio a San Donato rappresenta, quindi, un’occasione di sviluppo e opportunità che tutto il Sud Milano aspetta da tempo. Per quanto riguarda il traffico di attraversamento e il rischio del parcheggio selvaggio interno a San Donato, riteniamo che una ZTL oraria in occasione degli eventi sia un’ipotesi percorribile che andrebbe ad abbattere questo rischio. In merito alla sicurezza, il Progetto dovrà garantire non solo la minimizzazione dei rischi per i residenti in occasione degli eventi, ma anche la riqualificazione dell’area del boschetto di Rogoredo e una migliore gestione dell’ordine pubblico in tutta San Donato. Riteniamo, infatti, che, attraverso un Progetto simile, possano essere perseguiti interventi importanti in materia di sicurezza, come per esempio l’istituzione di un commissariato della Polizia di Stato, che, una volta messi a terra su San Donato, non verranno sfruttati in maniera saltuaria e occasionale per le partite, ma rimarranno a disposizione dell’Amministrazione e dei cittadini, rafforzando le forze dell’ordine in campo nella gestione quotidiana.

Nessuno parla mai degli aspetti positivi che lo Stadio potrebbe portare, mentre noi ci teniamo a esporvi anche le opportunità che abbiamo visto in questo progetto:

  1. Visibilità e attrattiva internazionale. Il nome di San Donato, da sempre associato a quello dell’Eni, potrà essere ancora più riconoscibile in Italia e nel mondo. Siamo convinti che questo porterà altre realtà ad investire nel nostro territorio e occupare i palazzi lasciati vuoti e, quindi, ridurre il rischio di abbandono e degrado.
  2. Valore delle case. Diverse ricerche e studi su casi reali suggeriscono che un’infrastruttura del genere, se ben realizzata, può portare a un aumento del valore degli immobili dei cittadini. Ed è importantissimo per noi in quanto prima forma di sicurezza economica dei cittadini italiani.
  3. Opportunità di lavoro per i giovani sandonatesi e ciclo economico positivo dentro e fuori lo stadio, anche per le realtà commerciali presenti sul territorio.
  4. Investimenti doverosi in infrastrutture per tutto il Sud Milano: dalle reti stradali a quelle ferroviarie e metropolitane, con annesso un potenziale ampliamento e miglioramento dei mezzi pubblici sul territorio.
  5. Riqualificazione di una realtà a oggi degradata ed abbandonata, che è luogo di microcriminalità e spaccio. Per concludere, invitiamo il Sindaco Francesco Squeri a informare costantemente la cittadinanza perché il confronto è fondamentale in questa fase. Riteniamo importante anche il coinvolgimento degli altri sindaci del sud Milano in questa importante sfida, affinché tutto il territorio lavori unito per ottenere il massimo delle opportunità.

Noi saremo sempre a disposizione con le nostre proposte, le nostre critiche, ma senza veti puramente ideologici, in un’ottica di opposizione veramente responsabile.

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