E’ di pochi giorni fa la bocciatura da parte del sindaco Squeri e della sua maggioranza della mozione approdata in consiglio comunale che chiedeva di indire un referendum consultivo in merito all’ipotesi stadio nell’area del territorio comunale “San Francesco”. E’ una chiusura grave e inspiegabile, da parte di un’amministrazione comunale che ha sempre parlato di partecipazione, confronto, condivisione e spirito di comunità come valori fondanti del proprio agire politico e amministrativo. Ma non è tutto. Non solo l’amministrazione sta negando qualsiasi forma di dialogo all’interno del palazzo comunale con le istituzioni legittimamente elette, ma si sottrae ai propri doveri di informazione e risposta alle richieste ufficialmente avanzate dal Comitato NO STADIO a San Donato Milanese, comitato sorto spontaneamente per far sentire la voce dei tantissimi abitanti preoccupati per il futuro della propria città.
I fatti
- in data 21 luglio 2023 sono state ufficialmente protocollate 1.318 firme di residenti sandonatesi maggiorenni a sostegno della petizione NO STADIO; ne sarebbero bastate 300 affinché il sindaco fosse obbligato a rispondere entro 30 giorni e ad adottare un atto ufficiale relativo all’accoglimento o meno della richiesta contenuta nella petizione; invece sono passati invano più di due mesi, con il Comune che, senza alcuna ragione plausibile, ha “sospeso” l’iter di risposta trincerandosi dietro motivazioni del tutto strumentali e irragionevoli;
- in data 4 agosto il Comitato ha avanzato richiesta ufficiale al sindaco Squeri di prendersi l’impegno che, prima di adottare qualsiasi decisione su un progetto così impattante per la città, sia realizzato uno studio di VIIAS – Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario ovvero una combinazione di procedure, (VAS – Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione Integrata Ambientale e VIS – Valutazione di Impatto sulla Salute) attraverso le quali poter stimare in modo accurato gli effetti potenziali sulla salute e sull’ambiente dell’edificazione di uno stadio e annesso mega-centro commerciale a San Donato Milanese. Anche a questa richiesta doveva seguire per legge una risposta entro 30 giorni, ma ad oggi il silenzio regna sovrano.
Chiedendo la VIIAS e, più in particolare, sottolineando quanto sia importante all’interno di questa procedura la realizzazione di uno studio di Valutazione di Impatto sulla Salute, abbiamo invitato il sindaco a prendere seriamente in esame il tema sanitario correlato all’ipotesi di variante urbanistica annunciata da AC Milan. Ancor più rilevante è il deposito di più di 1.300 firme di cittadini che chiedono al sindaco di dire no allo stadio. La mancanza di risposta è fatto grave e irrispettoso.
Annalisa Molgora, una delle referenti del Comitato NO STADIO a San Donato Milanese.
AC Milan sta cercando in questi giorni di veicolare un messaggio fuorviante: attraverso i propri canali media e con interviste ai quotidiani nazionali presenta la vicenda come qualcosa di ineludibile e di già deciso. Non è affatto così. Non vi è alcun atto ufficiale che dia diritto a procedere con la realizzazione del complesso sportivo, commerciale, per grandi eventi e per l’intrattenimento. Non sono state attivate le procedure di legge che ne stabiliscano l’eventuale compatibilità ambientale e sanitaria e, soprattutto, non è stato attivato alcun processo partecipativo e di informazione preventiva verso la cittadinanza sandonatese e gli abitanti di quei quartieri di Milano che ne subirebbero le dirette conseguenze. Il sindaco dovrebbe chiarire al Milan che non può scavalcare le decisioni di un’amministrazione comunale. Dovrebbe ascoltare i sandonatesi e, invece, avalla con il proprio silenzio questa errata narrazione voluta dai dirigenti del Milan.
Iris Balestri, altra referente del Comitato NO STADIO a San Donato Milanese.
Seppur l’idea dello stadio con annesso centro commerciale, mega parcheggi in un’area tutelata dal Parco Sud Milano e l’aggiunta di opere viarie e strutturali enormemente impattanti sia propagandata come la panacea a tutti i problemi di San Donato, moltissimi cittadini stanno esternando il proprio disaccordo, evidenziando forti preoccupazioni e chiedendo un confronto serio.
Lo testimoniano alcuni dati importanti:
- il Comitato NO STADIO ha lanciato venti giorni fa una campagna di adesione e sono già 62 gli attivisti che si sono iscritti e si sono dichiarati disponibili a collaborare nelle azioni di protesta, di controinformazione e di sensibilizzazione che saranno organizzate nelle prossime settimane e nei prossimi mesi;
- la petizione NO STADIO ha raggiunto il consenso di 2.177 cittadini; la raccolta continuerà ancora e i banchetti di sostegno all’iniziativa si stanno moltiplicando.
Vogliamo ragionare e discutere con la gente. Produrre dati e offrire una visione alternativa di fruizione del nostro territorio. A questo proposito, stiamo collaborando con le principali associazioni ambientaliste italiane, con esperti in materia ambientale, di gestione del traffico e di piani urbanistici e stiamo mettendo in campo una serie di incontri e iniziative pubbliche.
Innocente Curci, altro referente del Comitato NO STADIO a San Donato.
