Più di mezzo milione di lombardi risiede all’estero, un numero che equivale alla popolazione complessiva di sei città importanti della nostra regione: Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Pavia e Varese. Al fine di sostenere e valorizzare le comunità lombarde sparse nel mondo, si sta attualmente elaborando una revisione della legge dedicata ai lombardi nel mondo.
Questo tema è così cruciale che è stato già incluso nella sezione iniziale dello Statuto d’Autonomia della Lombardia, precisamente nell’articolo 6, che riguarda i “Rapporti internazionali e comunitari”.
Le comunità di lombardi nel mondo testimoniano in ogni angolo del globo la laboriosità che contraddistingue chi è nato o comunque indirettamente collegato alla nostra regione. Per noi è importante mantenere vivi i legami tra queste persone e i territori di origine supportando tutte le iniziative che ne permettono la crescita culturale, turistica e socio-economica anche grazie al contributo di chi, per lavoro, ha lasciato la terra d’origine. Sostenere i lombardi nel mondo è un investimento sulle nostre comunità.
Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia
L’obiettivo è quello di affrontare le attuali necessità del panorama della mobilità e della migrazione, specialmente per quanto riguarda i giovani, e di facilitare il loro ritorno nella terra d’origine. Pertanto, è stata avviata la revisione della legge dedicata ai lombardi nel mondo.
L’aggiornamento della legge è necessario per via dei notevoli mutamenti sia in termini quantitativi, sia qualitativi del fenomeno. È un impianto normativo che abbiamo costruito insieme alle associazioni dei lombardi presenti in tutto il mondo.
Le dinamiche sociali sono profondamente cambiate negli ultimi decenni. Oggi, infatti, non parliamo solo di migrazione, ma di mobilità, scambio sempre più a due direzioni. Non c’è infatti solo l’andare all’estero, ma anche un auspicato ritorno a casa dei nostri giovani. Non cediamo solo talenti, tornano anche competenze acquisite in contesti stranieri. Per i nostri territori si aggiungono anche altre ricadute: i nostri conterranei possono potenzialmente essere i primi testimoni delle nostre eccellenze. Sono i nostri migliori ambasciatori.
A proposito di ambasciatori con il nuovo disegno di legge si vuole istituire un riconoscimento, denominato “Ambasciatore lombardo nel mondo” assegnato da un’apposita consulta o in prima persona dal presidente della Regione Lombardia.
Sarà istituita anche una giornata dedicata ai lombardi nel mondo proprio per riconoscere il valore che queste persone possono avere nel costruire relazioni e rapporti utili allo sviluppo turistico e socio-economico della nostra regione.
Un progetto di legge che amplia la platea dei soggetti che a vario titolo possono concorrere nello sviluppo di progetti a sostegno dei lombardi nel mondo, come, per esempio enti e università, che indubbiamente giocano un ruolo fondamentale nella gestione di iniziative di mobilità internazionale dei nostri giovani.
Un nuovo quadro normativo comunque sempre finalizzato a valorizzare la cultura e l’identità lombarda, rafforzando i legami che i nostri conterranei possono avere con i territori di origine.
Raffaele Cattaneo, sottosegretario alla Presidenza con delega alle Relazioni internazionali ed europee
Quanti sono i lombardi nel mondo
In conformità al Rapporto italiani nel mondo 2022, redatto dalla Fondazione Migrantes, il fenomeno migratorio coinvolge un totale di 586.951 lombardi iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), i quali hanno effettuato il trasferimento all’estero. Le destinazioni principali includono la Svizzera, il Regno Unito, l’Argentina, il Brasile, la Francia, la Germania, la Spagna e gli Stati Uniti. Inoltre, la Lombardia si è costantemente posizionata tra le regioni italiane con il più alto numero di partenze negli ultimi anni.
La nuova cornice normativa, inoltre, avrebbe l’effetto di abrogare la legge regionale numero 1 del 4 gennaio 1985, intitolata “Norme a favore degli emigrati e delle loro famiglie”.
