In Italia è possibile accettare l’eredità puramente e semplicemente oppure con beneficio di inventario.
In questo secondo caso, l’erede non sarà chiamato a rispondere dei debiti del defunto, se non nei limiti del patrimonio relitto.
Per poter ottenere il predetto beneficio, l’erede è tenuto a precisi adempimenti previsti dalla Legge.
Per Giurisprudenza costante, infatti, spiegano gli Avvocati Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini “l’accettazione con beneficio di inventario è completa solo nel caso in cui siano rispettati tutti gli adempimenti afferenti imposti dalla normativa in vigore”.
Dunque, Il mancato rispetto delle prescrizioni di Legge comporta la perdita del beneficio di inventario e, quindi, che l’erede possa essere chiamato rispondere dei debiti ereditari anche con il proprio patrimonio personale.
Tra le ipotesi più note di perdita del beneficio d’inventario si annoverano quella in cui venga omesso il deposito dell’inventario nei termini e nei modi prescritti dalla Legge.
Tra i tanti adempimenti, di cui corre l’obbligo, vi è poi anche l’avviso agli altri successibili da effettuarsi ai sensi dell’art. 772 Cod. Proc. Civ. e da eseguirsi almeno 3 giorni prima dell’inventario.
Ai sensi dell’art. 771 Cod. Proc. Civ., infatti, alcuni suscettibili in particolare hanno diritto a partecipare alle operazioni di inventario di altri eredi (tra questi, ad esempio, i figli del defunto).
È possibile decadere dal beneficio di inventario ai sensi dell’art. 494 Cod. Civ. per aver presentato un inventario infedele o per aver omesso di indicare nell’inventario beni relitti.
Secondo la Giurisprudenza di legittimità, infatti, anche la sola omissione di alcuni beni, pure arredi, è sanzionata con la decadenza dal beneficio di inventario ai sensi dell’art. 494 Cov. Civ. ex multis e per tutte Cass. Sezione Seconda, 23 luglio 2007, n. 16195.
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