Un corso di italiano intensivo per aiutare le donne ucraine arrivate in città in fuga dalla guerra. È suonata la campanella per una classe di 25 alunni, 24 donne e un uomo, che fino al 27 luglio saranno sui banchi del CPIA di via Bizet per un’iniziativa frutto dell’iniziativa del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti e dell’Amministrazione comunale di Pioltello. Ad augurare buon lavoro agli studenti sono state il Sindaco Ivonne Cosciotti e l’Assessore alla Scuola Jessica D’Adamo, che con il responsabile della sede Pietro Panebianco, la vice preside Maria Grazia Turra e gli insegnanti hanno dato il via ufficialmente a un percorso didattico di 100 ore per imparare i rudimenti della lingua anche grazie al supporto di un mediatore culturale.
La genesi
Il progetto è nato dalla proposta del Sindaco Cosciotti, che ha manifestato la richiesta del territorio dove negli ultimi mesi si sono stabiliti diversi profughi ucraini, in maggioranza donne. Un’idea che ha trovato terreno fertile presso il CPIA e la sua dirigente Lucia Pacini, che a tempo di record sono riusciti ad attivare il corso – aperto anche alla partecipazione di studenti di altre nazionalità assieme alle cittadine ucraine iscritte – con le risorse a disposizione tramite i finanziamenti regionali del Bando FAMI.
Un lavoro di squadra reso possibile grazie alla disponibilità dei docenti, che operano nei locali che il Comune ci ha messo a disposizione con lungimiranza consentendoci di garantire una importante continuità di insegnamento.
Lucia Pacini, dirigente CPIA.
Attraverso questo corso le donne ucraine e non solo potranno avere uno strumento importante per inserirsi nel mondo del lavoro in Italia. Pioltello e il CPIA non restano indietro rispetto alle risposte da dare in una situazione internazionale di questo tipo. Un ringraziamento particolare va alla preside Pacini, che in modo tempestivo e con grande visione ha organizzato in brevissimo tempo questo progetto.
Il Sindaco Ivonne Cosciotti.
Sono molto soddisfatta dell’avvio di questo corso perché queste donne avranno la possibilità di imparare la lingua in un contesto scolastico, con docenti qualificati e in una “classe” che consentirà loro anche di creare nuove relazioni umane e sociali.
L’Assessore alla Scuola Jessica D’Adamo.
Per queste persone che hanno avuto il dramma di vivere un evento terribile che le ha costrette a lasciare la propria casa e i propri affetti e che si trovano non per scelta in un paese straniero sono due le cose che si possono fare concretamente per permettergli di integrarsi al meglio. La prima è il supporto nella ricerca di un lavoro, ma per farlo servono gli strumenti e il principale è proprio la conoscenza della lingua: da qui l’importanza di questa scuola che potrà fornirgli le competenze per potersi muovere al meglio nel Paese che li ospita con l’augurio di poter tornare presto a casa, se questa sarà la loro scelta,
L’Assessore ai Servizi sociali Mirko Dichio.
