Prosegue fino a domenica 12 giugno la Design Week di BASE con la seconda edizione di “We Will Design”: un laboratorio sperimentale di immaginazione e inclusione con designer provenienti da tutto il mondo, scuole, università, istituzioni internazionali e giovani studenti, in cui le pratiche e le esperienze di design divengono strumento per leggere – e, talvolta, risolvere – le tante contraddizioni del nostro presente, tra visioni prossime, ideali del quotidiano e micro-utopie.
Un “oggi” in cui andare a ripensare agli sfaldamenti, alle dicotomie che creano conflitto, per capire come lo spazio dove le cose fanno attrito possa diventare terreno fertile in cui generare creatività. E ancora, chiedersi: qual è il ruolo del design in questo scenario contemporaneo controverso?
In un momento storico di grandi incertezze e di fronte al fallimento delle grandi utopie, anche le piccole idee visionarie, radicali e a tratti folli, possono diventare il buon senso di domani. La micro-utopia diventa “dispositivo” per spostare l’ideale dall’astratto e concretizzarsi nella politica, nella nostra vita sociale e quotidiana.
Dall’economia circolare alla biodiversità come risorsa creativa, dai processi di co-progettazione alla casa del futuro, dai nuovi approcci all’apprendimento fino alla creazione di inediti dispositivi di salvezza ad opera dei singoli: saranno molteplici i temi esplorati nella seconda edizione di “We Will Design” che si svilupperà attraverso tre macro progetti – Temporary home, Exhibit, They will design – a cura di BASE dal piano terra salendo al primo.
