La Legge riserva ai consumatori una particolare disciplina, contenuta nel codice del consumo, volta a tutelare i loro diritti, trattandosi di soggetti contrattualmente più deboli.
In particolare, l’art. 130 del Codice del Consumo prevede che il venditore sia responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente sul bene al momento della sua consegna.
In caso di bene difettoso, La Legge prospetta al consumatore diverse possibilità.
L’articolo sopra richiamato, infatti, stabilisce che il consumatore può richiedere al professionista inadempiente la riparazione del bene, la sua sostituzione, una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto.
Ad esempio, se il consumatore ha acquistato un’autovettura non idonea all’uso da una concessionaria, quest’ultimo potrà richiedere che l’autovettura venga riparata, sostituita, oppure, se ricorrono determinati presupposti, il consumatore potrà invocare la risoluzione del contratto. Ciò significa che il consumatore potrà riconsegnare l’autovettura previa restituzione dell’importo speso per il suo acquisto.
Il Codice del Consumo, infatti, consente al consumatore di invocare la risoluzione del contratto in tre precise ipotesi:
- quando la riparazione o la sostituzione del bene sono impossibili o eccessivamente onerose;
- quando il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro un termine congruo;
- quando la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata ha arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.
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